Parliamo di sanificazioni Covid variante Delta, un tema d’attualità e di importanza fondamentale per la nostra salute. Se ormai da più di un anno ci siamo abituati all’importanza delle sanificazioni e abbiamo meglio appreso il significato di termini come igienizzazione e disinfezione, ancora il Covid ci sorprende con nuove varianti che si diffondono rapidamente. Hai già sentito parlare della variante Delta? 

Ora ti spieghiamo, in sintesi, di cosa si tratta e del perché sia necessario intervenire con una sanificazione ambientale per debellarla.

Variante Delta: cos’è e come debellarla con le sanificazioni Covid

La Delta è una delle tante varianti del Covid che si è diffusa inizialmente in India e nel Regno Unito ma che, essendo molto contagiosa, è diventata dominante in poche settimane già in diversi paesi, Italia inclusa. Gli scienziati e i ricercatori sono sottoposti a ore intense di studio per conoscere le nuove caratteristiche di ogni variante e hanno già identificato le peculiarità della Delta. 

Caratteristiche variante Delta

Sembra molto più infettiva di quelle precedenti, si diffonde anche maggiormente tra i giovani e, chiaramente, tra coloro che non sono vaccinati. Calcolando che ci vorrà del tempo prima che si possa raggiungere la tanto attesa immunità di gruppo, è assolutamente di fondamentale importanza continuare a mantenere una soglia alta di attenzione alla pulizia, igienizzazione e sanificazione, proprio come quando il Covid è iniziato e siamo stati incoraggiati a fare continuamente.

Soprattutto chi lavora in ambienti pubblici, a contatto con altre persone, come ristoranti, bar, uffici, palestre, piscine, scuole e tanti altri, ha bisogno di sentirsi protetto nello svolgere le proprie attività quotidiane. Forse fa il possibile per proteggere sé stesso igienizzando spesso le mani, tenendo il distanziamento e indossando una mascherina. Ma che dire delle cose sulle quali non ha il controllo, come le superficie degli ambienti pubblici con cui entra in contatto? 

Le sanificazioni Covid possono fare molto per debellare la variante Delta e nuove mutazioni del virus che, purtroppo, gli scienziati credono continueranno a sorgere almeno per un altro po’. Possiamo esserne sicuri?

Sanificazioni Covid: sono realmente efficaci?

Sì, è l’Istituto Superiore della Sanità che indica quanto sia buona norma effettuare regolarmente un’accurata sanificazione delle superfici, soprattutto di contatto. Questo perché il SARS-CoV-2 e le sue varianti hanno un’elevata potenzialità di rimanere sulle superfici. Inoltre, intervenire regolarmente con prodotti autorizzati e registrati a base di alcoli permette di ridurre a livello significativo la possibilità di sopravvivenza del virus sulla superficie.

Le superfici di contatto tramite la quali la variante Delta si diffonde più facilmente rimangono porte e maniglie, scrivanie, superfici di lavoro, corrimani, superfici dei bagni, telefoni, tastiere, dispositivi per pagare con carta di credito, e molti altri oggetti di uso frequente e da parte di più persone. Il personale non è preparato, non ha abbastanza tempo e spesso non possiede i prodotti per sanificare in maniera autonoma senza l’intervento di una ditta esterna autorizzata, competente e attrezzata per le sanificazioni Covid variante Delta. 

Sanificazioni Covid variante Delta: quali attività dovrebbero richiederle?

Sono davvero molte le attività che dovrebbero effettuare nel più breve tempo possibile questo tipo di intervento per tutelare la propria salute, quella dei propri dipendenti e clienti. 

Non si può economizzare davanti ad un pericolo così serio, considerando che il Covid ha già mietuto milioni di vittime. Inoltre, fino a che gli esperti non si pronunceranno su un rallentamento del contagio quando la vaccinazione avrà raggiunto un livello sufficiente, il rischio di contrarre la variante Delta o nuove varianti che verranno rimane elevato. 

Ti indichiamo una lista di attività che dovrebbero richiedere immediatamente la sanificazione ambienti. Verifica se la tua rientra tra queste:

  • B&B, alberghi e strutture turistiche;
  • Ristoranti, pub, bar;
  • Negozi alimentari, abbigliamento e di altro genere;
  • Uffici e studi professionali e medici;
  • Mezzi di trasporto;
  • Saloni di parrucchieri e centri estetici;
  • Piscine, palestre, centri sportivi;
  • Locali commerciali di ogni genere.

Mutazione variante Delta del Coronavirus

Anche in Italia è arrivata la mutazione della variante Delta del Coronavirus scoperta nel Regno Unito qualche mese fa.

Andiamo a vedere dove si sta diffondendo nel nostro Paese e quali caratteristiche ha la nuova mutazione variante delta.

Infine vedremo se questa mutazione variante delta è più contagiosa e quali sintomi provoca.

Mutazione variante Delta del Coronavirus in Italia

In questo periodo sono stati individuati dei casi della nuova mutazione variante Delta del Coronavirus in Italia che preoccupa i virologi perché potenzialmente più contagiosa. 

Questa variante, nota anche come AY.4.2 si sta espandendo in tutto il mondo destando ovviamente preoccupazione. La mutazione Delta si è diffusa largamente nel Regno Unito e ora ha raggiunto una decina di Stati europei tra cui l’Italia. 

Tra settembre e ottobre sono stati rilevati un’ottantina di casi nel nostro Paese ma, come spesso succede, i contagi possono essere di più perché alcuni sfuggono e sono quindi sottostimati.

Alcuni casi sono stati trovati a Brescia già nei primi giorni di agosto, in Emilia Romagna e in Abruzzo, in Lombardia ma fortunatamente si tratta di numeri limitati.

Mutazione variante Delta del Coronavirus: contagiosità

Andiamo a vedere alcune caratteristiche della variante delta e la sua contagiosità.

Questa nuova forma del virus, chiamata anche Delta plus, ha poche mutazioni in più rispetto alla Delta originaria, in particolare ha solo tre amminoacidi mutati in più nella proteina Spike, utilizzata dal Covid-19 per attaccarsi alle cellule bersaglio. In poche parole ci sono solo due mutazioni nella proteina Spike, proteina che il virus usa per infettare cellule umane.

Per ora queste mutazioni non sembrano destare troppa paura perché pare che la variante delta plus sia solo il 10% in più trasmissibile rispetto alla delta tradizionale. 

Quindi sembra che le mutazioni della variante delta del coronavirus non vadano ad alterare la capacità di entrata del virus nelle cellule bersaglio.

Però non si sa se questo nuovo ceppo abbia particolari mutazioni nelle sue proteine interne che possono potenzialmente fornirgli più forza nel replicarsi.

Secondo quanto detto dal presidente dei virologi italiani, la variante AY.4.2 non dovrebbe creare problemi sull’efficacia dei vaccini oggi disponibili, infatti le sue mutazioni non vanno ad influire sui siti che gli anticorpi evocati dai vaccini riconoscono.

Da dire anche che, questa variante potrebbe sorprenderci e trovarci impreparati nel caso in cui dovessero essere ancora molte le persone non vaccinate. In questo caso la situazione epidemiologica potrebbe aggravarsi. 

Mutazione variante Delta del Coronavirus sintomi

Per ora, i sintomi dell’infezione da variante Delta plus sembrano essere molto simili a quelli degli altri ceppi di Coronavirus.

Nel prospetto qui sotto dedicato alla mutazione variante delta sintomi, ecco elencati i principali segnali per riconoscere l’infezione da variante delta plus:

  • Aumento della temperatura corporea quindi febbre
  • Tosse persistente
  • Assenza di gusto e olfatto

Quindi, al momento, la nuova mutazione variante delta è sovrapponibile come sintomatologia alle altre finora conosciute.

L’OMS sta monitorando attentamente la mutazione della variante delta al fine di poter prontamente intervenire con misure restrittive adeguate qualora ce ne fosse la necessità.

Ad oggi se ne conoscono casi nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Danimarca, Germania e Italia ma nulla può escludere la sua diffusione in molti altri Paese del mondo.

L’importanza del monitoraggio stretto è evidenziata dal fatto che potrebbe succedere che la parte principale della variante rimanga ma che arrivino successive mutazioni che conferiscono a tale virus maggiore trasmissibilità o fuga immunitaria, cioè potrebbe imparare a sfuggire all’immunità acquisita.

Dal momento che anche qui in Italia i casi ci sono e stiamo andando verso la stagione invernale, molto amata dai virus respiratori come il Covid-19 e le sue varianti, è fondamentale quindi non solo monitorare la situazione per predisporre eventuali misure restrittive, ma mantener